Un approfondimento della Camera di giugno 2019 raccoglie tutto quello che c’è da sapere di essenziale sulla disciplina dell’immigrazione in Italia.
In questo ambito, le linee generali delle politiche pubbliche del nostro Paese sono state fissate dalla legge n. 40 del 1998 (la cosiddetta “Legge Turco-Napolitano”), poi consolidate nel decreto legislativo n. 386 del 25 luglio 1998, chiamato “Testo unico sull’immigrazione e sulla condizione dello straniero”.
Negli anni seguenti, ci sono state diverse modifiche, tra cui una delle più significative è stata quella apportata dalla legge n. 189 del 2002 (la cosiddetta “Legge Bossi-Fini”). Da ultimo, alcuni cambiamenti sono stati introdotti dal decreto-legge n. 113 del 2018, che ha modificato il Testo unico, pur non alterandone l’impianto generale.
«I princìpi fondamentali che sono alla base del testo unico sono essenzialmente tre: la programmazione dei flussi migratori e il contrasto all’immigrazione clandestina (per quanto riguarda il diritto dell’immigrazione); la concessione di una ampia serie di diritti volti all’integrazione degli stranieri regolari (diritto dell’integrazione)», riassume la Camera.
Il governo Pd-M5s promette così di modificare la normativa in materia, con particolare riguardo ai principi del contrasto dell’immigrazione irregolare e dell’integrazione.