Anche il Contratto di governo firmato da M5s e Lega si era impegnato a valorizzare il patrimonio artistico e culturale italiano.
A settembre 2019, Italia e Cina sono le due nazioni che hanno il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità stilata dall’Unesco. Se ne contano, per ogni Paese, 55.
In Italia, in 5 casi si tratta di siti naturali (come, ad esempio, le Isole Eolie o il Monte Etna) mentre negli altri 50 di paesaggi naturali (come, ad esempio, la Costiera Amalfitana, il Monferrato, il Parco Nazionale del Cilento).
Il nostro Paese, pur potendosi vantare di questo risultato, non può fare lo stesso con l’occupazione del settore. Secondo i dati Eurostat, in Italia nel 2018 gli impiegati nel settore culturale sono stati il 3,6 per cento del totale. Nonostante il patrimonio artistico e culturale di cui gode, l’Italia è al di sotto della medie Ue (3,8 per cento) e, per occupati nel settore, è 17° nel confronto con gli altri Stati membri. Se guardiamo, nel dettaglio, all’occupazione dei giovani (15-24 anni) nel settore, l’Italia si posiziona 19°.